lunedì 16 febbraio 2009

gnidrocer




doppio questa settimana si scende in doppio su neve, oppure neve si doppia e dopo il doppio si arriva a conclusioni scadenti, scadute come scatolette di cibo avariate per bocche perdute di ansie nutrite. delirio. dunque. perchè un doppio sta volta di neve? neve registra, registrare la neve, neve si da alle danze, e il vuoto cammino di ciò che non era mai stato diviene presenza che si riporta al mondo esterno. si diceva che neve sarà registrata, e quindi ascoltata, versioni lucide di pensieri opachi, violati, inviolati, violenti e scontenti. non siamo mai contenti questo è poco ma è sicuro, registrazioni che renderanno la cosa palese, per far si che non ci siano pretese, non sappiamo il risultato ma tutto appare abbastanza svuotato. saran ore non facili, saran ore dove un pò tutto verrà messo sul muso, suoni, dolori, pensieri, accordi e disaccordi. le persone sulla neve durano poco, la neve in alcuni luoghi è eterna. tutto questo per comunicare ad un mondo silente che spia e non sente che a breve questa seconda opzione potrebbe semplicemente andare e sparire come nebbia d'estate, inesistente, mai concepita. dunque è forse il momento che un po' noi ne(r)vosi si attendeva, o forse lo penso io, sta di fatto che qualcosa verrà inciso, qualcos'altro verrà ucciso. non so quante persone mi capiscano quando scrivo, forse nemmeno neve comprende, eppure neve sa sempre di cosa si narra, e a volte narra di cose, il più delle volte suoni e bagliori, silenzi glaciali che rendono le atmosfere cupe come caverne. registra tutto, non schiacciare stop, lascia che neve crolli, travolga, ammorbi lo spazio e l'aria... non manca molto presto, prima di oggi dopo di ieri, si mette su traccia ciò che è stato nell'aria. daremo notizie per ora si avvisano i signori passeggeri che il treno diretto sulla neve, si ferma in sala a registrare, carrozze di prima classe in centro... la povera gente è sempre ai lati.

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